Tullia Vitrasia e Flavia Tiziana, sono due donne che ebbero a che fare con l’attuale Piemonte.

Di Tullia Vitrasia non abbiamo notizie relative alla sua nascita e alla sua morte.

Sappiamo che sposa Lucio Arreno Fausto e che con il marito forma la coppia “flaminata” in Augusta Taurinorum (odierna Torino e città principale della Regio XI Transpadana) forse nei primi anni dell’impero o negli anni turbolenti del passaggio dalla repubblica all’impero. In età repubblicana il flaminato era un sacerdozio che onorava la coppia olimpica Giove Giunone.

In età imperiale la coppia flaminata sarà identificata con l’imperatore e la sua consorte e sarà una per tutto l’impero e non una per ogni città, come avveniva prima. I flamini prescelti a rappresentare la coppia divina dovevano portare il cappello a punta e non dovevano mangiare cibi impuri quali la fava. Non potevano toccare i cani e i cavalli e non dovevano mai lasciare la città. A essere prescelto come flamine è Lucio Arreno Fausto e Tullia diviene in automatico flamina quando lo sposa.

Tullia, in quanto donna, non può provvedere ai sacrifici. Sappiamo che diviene ancella (dama di compagnia) di una donna potente di cui non sappiamo il nome con precisione, forse  appartenente alla famigerata dinastia Giulio-Claudia.

 

Flavia Tiziana Figlia del senatore Tito Flavio Sulpicio, è la moglie dell’imperatore Pertinace, ricco uomo dell’esercito romano e  nativo di Alba Pompeia (odierna Alba nella Regio IX Liguria). Sappiamo che la città della sua nascita è Roma. Favia diviene Augusta dell’impero durante il breve periodo in cui il marito  ricopre la carica di imperatore (proclamato imperatore dall’esercito nel 193 d.C., regna per tre mesi prima di essere ucciso dalle guardie pretoriane (esercito personale  dell’imperatore). Flavia, risparmiata dall’ira dei pretoriani, nel giorno dell’uccisione del marito (28 marzo 193 d.C.) è dunque lasciata andare via incolume. Questa donna viene sposata  da Pertinace non per amore, ma perché figlia di uno degli uomini più ricchi in Roma. Il loro viene definito un “matrimonio disonorevole” a causa dei numerosi amanti di entrambi.  Dopo la morte del marito non abbiamo altre informazioni sulla donna.

 

Tullia Vitrasia e Flavia Tiziana
di Fulvio Donnini