Keukenhof, 2023 (Fotografia di Mariagrazia Margarito)

 

Il tulipano non è solo una delle forme più stilizzate nelle quali si rivela la bellezza della natura, ma è un fiore carico di storia, dal suo arrivo in Europa nella seconda metà del XVI  secolo al successo, alla popolarità che ottenne soprattutto nei Paesi Bassi, dove l’inizio della coltivazione si fa risalire con forte probabilità al 1593 grazie al botanico francese, naturalizzato poi olandese, Charles de l’Écluse, noto con il nome latino di Carolus Clusius. Nei Paesi Bassi il fiore suscitò passioni, competizioni - si parla spesso di febbre, di follia per i tulipani - per possedere le specie più rare. Ai primi tulipani, monocolori, si aggiunsero via via quelli dai petali screziati. I bulbi raggiunsero prezzi inauditi, nel commercio occuparono sin dai primi decenni del 1600 il quarto posto tra i principali prodotti di esportazione dei Paesi Bassi, dopo il gin, le aringhe e i formaggi. Considerati come solido investimento, divennero oggetto di grandi speculazioni: un singolo bulbo poteva valere quanto campi, bestiame, abitazioni. Quote altissime furono raggiunte dal bulbo più famoso, il Semper Augustus (fuori produzione ai tempi nostri) e la tulipanomania conobbe livelli esasperati. Questa pianta non alimentare occupò studi di storici ed economisti soprattutto per la nota  prima bolla speculativa della storia, 1636-1637. Le quotazioni dei bulbi erano ormai irrazionali, completamente slegate dalla realtà: un’asta di Haarlem andata deserta portò ad un rapido sgretolarsi della domanda di tulipani, con conseguente clima di panico, crollo del mercato e rovinose storie di disperazione e ingenti perdite.

Keukenhof, 2023 (Fotografia di Mariagrazia Margarito)

La letteratura, l’arte, la simbologia si nutrirono e continuano ad alimentarsi di questo bel fiore: uno per bulbo, ritto, colorato, screziato, dai petali arruffati, frastagliati, secondo le specie. Malgrado l’abilità di  botanici, di specialisti di ibridi, il tanto ricercato e atteso tulipano nero (profondamente nero) ancora non si è perfettamente ottenuto: attualmente svetta con colori scurissimi, viola soprattutto, come per il Queen of the Night. Ogni anno, in date che nei mesi da metà marzo a metà maggio dipendono dalla crescita e dallo sbocciare dei fiori, il grande parco olandese di Keukenhof diventa vetrina internazionale di tulipani e piante bulbose, 32 ettari di terreno suddivisi in diversi giardini. Una gioia infinita per i visitatori, ebbrezza di colori, di forme, di nuove creazioni. Il nome stesso del parco ci parla ancora della vita quotidiana, domestica: Keukenhof : orto, con le piante che si utilizzavano in cucina.

TEMPO DI TULIPANI
di Mariagrazia Margarito