Adelaide di Susa fu una delle figure di maggiore rilievo del Basso Medioevo subalpino.
Contessa di Torino e poi consorte di Savoia, Adelaide di Susa visse nell'XI secolo e si trovò a governare un vastissimo territorio che comprendeva tutto il Piemonte e parte della  Liguria. Fu una donna di potere e di polso che riuscì ad inserirsi all’interno dei sistemi politici continentali dell’epoca, governati quasi interamente da uomini, e ad agire spesso come  protagonista.
Adelaide di Susa nacque a Torino presumibilmente tra il 1010 e il 1016 da Olderico Manfredo. Apparteneva ad una delle quattro casate che governavano il Piemonte.
Ebbe un unico fratello, che nel 1034 premorì al padre, e due sorelle, Immilla (o Irmgard o Immula), accasata con nobili tedeschi in entrambi i matrimoni, e Berta, moglie di Teutone di  Monferrato. Il marchese divise tra le due figlie i suoi possedimenti, la maggior parte dei quali andò proprio ad Adelaide.
Olderico Manfredo, di origine francese, professava la legge salica. Il diritto successorio nella Lex Salica prevedeva che «Nessuna terra (salica) può essere ereditata da una donna, ma  tutta la terra spetta ai maschi, che siano fratelli della donna». In sostanza prevede che le figlie non possano ereditare "le terre saliche" (ma non sono escluse da altri beni, compresi  territori non appartenenti a quella regione).

Ritratto di Adelaide di Susa moglie di Oddone- olio XVIII secolo

Apro una parentesi per avvertire che non si pensi che questa legge appartenga ad un passato remoto, è molto più attuale di quanto si possa credere. Attualmente in Europa la legge  salica vige esclusivamente nel principato del Liechtenstein. Nella monarchia asburgica la legge salica fu in vigore fino al 19 aprile 1713, quando la Prammatica Sanzione regolò la  legge di successione austriaca imponendo la successione al trono per primogenitura e, sussidiariamente, anche per via femminile.
Ciò consentì l'ascesa al trono di Maria Teresa d'Austria nel 1740, sia pure a prezzo di una guerra.
Il Regno d'Italia prevedeva che gli eredi al trono fossero scelti per legge salica.
Infatti, lo Statuto Albertino del 1848 dice, all'articolo secondo, comma due: "Il trono è ereditario secondo la legge salica".
Emanuele Filiberto e Vittorio Emanuele di Savoia, pretendenti al trono d'Italia in contrapposizione con il ramo Savoia-Aosta, nel 2020 hanno annullato la legge salica in favore di  Vittoria di Savoia, figlia di Emanuele Filiberto e nipote di Vittorio Emanuele. Quasi tutti i monarchici italiani, sostenitori dei diritti di Aimone di Savoia-Aosta hanno contestato tale  gesto, in quanto non direttamente esprimibile da un capo di una casa reale, tanto più se capo contestato e, dato che la legge di successione è modificabile solo con il consenso del  Parlamento (cosa impossibile in assenza di monarchia). Una forma meno penalizzante per le donne fu la legge semisalica. La legge semisalica permetteva alle femmine di ascendere  al trono solamente se non c'erano eredi maschi. Vi sono varie versioni della legge semisalica, ma solitamente l'applicazione prevedeva che, in caso di mancanza di eredi maschi, fosse  consentita l'ascesa al trono della femmina erede "più vicina" all'ultimo regnante. In una serie di sorelle, ad esempio (tutte discendenti dal medesimo sovrano defunto), la maggiore veniva preferita alle altre, instaurando quindi una primogenitura all'interno della legge semisalica, questo perché in termini di consanguineità essa poteva essere  considerata la più vicina per sangue al sovrano. Questa legge rimase applicata in Danimarca fino all'8 giugno 2009, nel Lussemburgo fino al 20 giugno 2011 e nel Regno Unito fino al  28 ottobre 2011. Attualmente la legge semisalica è vigente, in Europa, solo in Spagna e nel Principato di Monaco.
Uno degli “strumenti” più usati per rafforzare la propria autorità ed i legami tra i regni (per il tempo bisognerebbe parlare di “marche”), erano allora, come per molto tempo ancora, i  matrimoni. Adelaide ebbe tre mariti, dai primi due non ebbe figli, dall'ultimo Oddone di Savoia ne ebbe cinque. Questi matrimoni accrebbero comunque i domini di Adelaide.
Nel 1046, Adelaide sposa Oddone di Savoia, figlio di Umberto I Biancamano conte di Moriana in Savoia. Con il senno del poi, fu davvero un’unione storica che nel corso dei secoli  trasformò le piccole contee, al di qua e al di là delle Alpi, nel primo embrione del Ducato di Savoia, in seguito, Regno di Sardegna. Nel 1057 ha già due figli: Pietro ed Amedeo, oltre a delle figlie; nel 1060 è già vedova di Oddone.
Il grande capolavoro di Adelaide di Susa fu l’intervento nel fatto di Canossa.
Come è noto questa è l'epoca in cui l’Europa si trovava nel pieno degli scontri tra il Papa e l’Imperatore: la famosa "Lotta per le Investiture". Con le pretese di Enrico IV ad avere  l’ultima parola sull’investitura al soglio papale, scoppiò la rivolta degli ecclesiastici. L’intransigenza di Enrico IV e la gravità dei suoi crimini contro ilmondo cattolico determinarono la  sua scomunica e la desacralizzazione del Regno. Questo significava che Enrico IV non aveva più la protezione del Papa ed anche i principi di Germania erano autorizzati a non  obbedirgli. Per continuare a regnare, doveva quindi a tutti i costi ottenere il perdono del Papa; i Principi tedeschi, lo obbligarono, pena la sua destituzione, a raggiungere una  riconciliazione con il Papa, e fissarono un incontro nella città di Augusta (Germania).
Il Papa ovviamente non aveva alcuna intenzione di scavalcare le Alpi per raggiungere l’Imperatore. Decise così di soggiornare in Emilia-Romagna, ospite di Matilde di Canossa, presso  il suo Castello, attendendo l’arrivo di Enrico.
L’Imperatore e sua moglie Berta, figlia primogenita di Adelaide, partirono quindi per la processione penitenziale, attraversando le Alpi italiane con rigidissime condizioni climatiche. Per raggiungere Canossa, Enrico dovette per forza attraversare il regno di Adelaide, che alla vista della figlia derelitta e con i segni dei patimenti sofferti durante il viaggio (e non solo  - ricordiamoci che Enrico aveva tentato di ripudiare la moglie e solo il fermo "no" di San Pier Damiani, unito a quello del papa, aveva evitato il ripudio), giurò odio eterno al genero  infame. Non voleva neppure riconoscerlo come membro della sua famiglia, non voleva accoglierlo né aiutarlo. Eppure finì col riconoscerlo, accoglierlo ed aiutarlo per intercessione  della dolcissima Berta. E sempre per intercessione della figlia, Adelaide si decise ad accompagnare Enrico IV dal Papa a Canossa. L'imperatore dovette a questa energica donna, alla  sua fermezza e al suo prestigio, i patti che riuscì a strappare a Papa Gregorio VII.
Insieme anche al cognato Amedeo II di Savoia decisero quindi di proseguire insieme il viaggio verso Canossa. All’arrivo del contingente imperiale, il Papa rifiutò di ricevere  l'Imperatore. Mettendosi in ginocchio, il Re aspettò davanti al portone del Castello per tre giorni e tre notti vestendo il cilicio e rimanendo a digiuno sotto una bufera di neve. La  penitenza si concluse il 28 gennaio quando i portoni vennero finalmente aperti e il Papa accolse l’Imperatore, che implorando pietà ai piedi del Pontefice ottenne il perdono e la  riammissione nella Chiesa.
Comunque il castigo fu grande e l'umiliazione immensa tanto che quell'avvenimento generò un noto detto: “andare a Canossa”.
Per la sua mediazione tra il papato e l'impero, Enrico donò ad Adelaide le terre del Bugey e, insieme a sua moglie Berta, tornò in Germania.
L'episodio di Canossa fu il primo grande atto politico internazionale a cui la Casa Savoia ha partecipato.
Adelaide, mentre obbediva ed onorava il Pontefice, non s'inimicò l'Imperatore perché seppe districarsi tra le due distinte autorità, l'una spirituale, l'altra temporale.
Adelaide si distinse anche in opere, donazioni che sarebbero troppo lunghe da enumerare.
Negli ultimi anni della sua vita, la Marchesa di Susa, stanca di guerre e affari politici, decise di ritirarsi in Canavese, precisamente a Cenischio, dove morì poi nel 1091.

STORIA DELLE DONNE PIEMONTESI ADELAIDE DI SUSA
di Mara Battaglia